
Nei pazienti con Linfoma extranodale a cellule natural killer/T (ENKTL), il trattamento con il regime chemioterapico a base di desametasone, cisplatino, gemcitabina e peg-asparaginasi (DDGP) ha migliorato la sopravvivenza rispetto a quello con desametasone, metotrexato, ifosfamide, asparaginasi ed etoposide (SMILE). Questi i risultati di uno studio presentato da Xinhua Wang (Università di Zhengzhou, Cina) al meeting ASH 2019 in corso a Orlando.
“ENKTL è raro nei paesi occidentali, ma piuttosto comune in Asia e in Sud America”, ha spiegato Wang. “I pazienti con ENKTL in stadio III o IV avanzato hanno una scarsa sopravvivenza e una bassa risposta alla chemioterapia CHOP-like convenzionale (ciclofosfamide, doxorubicina, vincristina, prednisone), con un tasso di sopravvivenza globale a cinque anni soltanto del 30%”. Nella ricerca precedente, il regime di chemioterapia SMILE era risultato efficace in caso di ENKTL, ma il suo profilo di tossicità ne limitava l’uso clinico.
Lo studio (prospettico, randomizzato e multicentrico) ha incluso 87 pazienti trattati tra gennaio 2011 e febbraio 2019, età 14-70 anni e un performance status secondo l’Eastern Cooperative Oncology Group compreso tra 0 e 2. L’obiettivo era valutare la sicurezza e l’efficacia del regime DDGP rispetto a SMILE in pazienti con ENKTL di nuova diagnosi di stadio III/IV.
Dopo un follow-up mediano di 41,5 mesi, per i pazienti trattati con SMILE la sopravvivenza mediana libera da progressione (PFS; endpoint primario) e la sopravvivenza complessiva (OS; endpoint co-secondario) erano rispettivamente 6,83 mesi e 75,2 mesi. Nel gruppo trattato con DDGP invece gli endpoint non sono sono stati raggiunti (p=0,0041 per PFS; p=0,02 per OS). Anche nei tassi di PFS a 3 anni e di OS a 5 anni DDGP mostrava vantaggi rispetto a SMILE (PFS a 3 anni: DDGP 56,6% vs. SMILE 41,8%; p=0,004; OS a 5 anni: 74,3% vs. 51,7%; p = 0,02).
Infine, il tasso di risposta complessivo era significativamente più alto nel gruppo DDGP (90% vs. 60%; p=0,002) e il trattamento era associato a minori tossicità (meno eventi avversi di grado 3/4) e a un numero inferiore di decessi correlati (DDGP 10% vs. SMILE 17,5%).
Nel complesso quindi i risultati, pur col limite di una popolazione relativamente piccola, suggeriscono che la terapia con DDGP migliori la sopravvivenza e riduca la tossicità rispetto a quella con SMILE.
Maria Nardoianni