Skip to main content

Linfomi a cellule B e Covid-19, relazione a rischio

A cura di Liliana Scaffa By Settembre 14, 2021Aprile 6th, 2022No Comments
Dai congressiNews

I pazienti con linfomi a cellule B che vengono ospedalizzati per Covid-19 sono ad alto rischio di andare incontro a un decorso clinico prolungato.
È quanto emerge da uno studio multicentrico retrospettivo presentato all’ultima edizione dell’EHA Virtual Meeting.

Lo studio, condotto in 16 ospedali francesi, ha coinvolto 111 pazienti adulti ricoverati per Covid tra marzo e aprile 2020. Veniva definita come “long Covid” la persistenza di sintomi severi, che richiedevano una degenza ospedaliera maggiore di 30 giorni o che, dopo un miglioramento iniziale, comportava la necessità di plurimi ricoveri, per una durata complessiva di oltre 30 giorni.

Dei 111 pazienti presi in esame, 24 andavano incontro a decesso entro 30 giorni dal ricovero, mentre 55 guarivano dal Covid-19 e venivano dimessi dall’ospedale.
L’incidenza di Covid-19 “persistente” è risultata del 29% con 31 pazienti rimasti in ospedale oltre 30 giorni e un paziente riospedalizzato a causa di una recidiva d’infezione.
Con un follow-up mediano di 191 giorni il tasso di sopravvivenza globale a 6 mesi per l’intera coorte è stato del 69%, mentre 9 pazienti (27%) sono morti dopo Covid-19 persistente.

Tra i pazienti che hanno sviluppato una long Covid-19, la durata mediana della permanenza in ospedale è stata di 58 giorni e la durata mediana dei sintomi attribuiti alla Covid-19 di 83 giorni. L’età mediana di questo gruppo era di 64 anni e la maggioranza dei pazienti (63%) erano uomini.
Tra i pazienti andati incontro a una Covid-19 prolungata, il 69% aveva almeno una comorbilità significativa, rispetto al 58% di quelli che non hanno sviluppato una malattia prolungata.

Infine, attraverso analisi multivariata, i fattori associati all’ospedalizzazione prolungata sono risultati l’età avanzata, un linfoma recidivato o refrattario, una terapia con anticorpi monoclonali anti-CD20 nei 12 mesi precedenti e la presenza di una o più comorbilità.

“Abbiamo osservato che i pazienti con linfomi a grandi cellule B, se colpiti dall’infezione da Covid-19, sperimentano degenze ospadaliere più lunghe a più alti tassi di mortalità”, ha sottolineato Caroline Besson, del Centre Hospitalier di Versailles, tra gli autori dello studio.

“Per questo, ancora una volta, ribadiamo la neccesità di stilare nuove linee guida per gestire i pazienti con linfoma durante la pandemia da Covid-19, soprattutto con riferimento ai temi della deplezione delle cellule B e dalla terapia di mantenimento con farmaci anti-CD20”, ha commentato la ricercatrice.

È interessante, inoltre, osservare come nessuno dei pazienti con linfoma a cellule T (8) o linfoma di Hodgkin classico (8) abbia sviluppato long Covid-19.

“Effettivamente, questo è un altro argomento forte a favore del fatto che la deplezione delle cellule B sia un rilevante fattore di rischio per l’ospedalizzazione prolungata nei pazienti con Covid-19”, ha continuato la Besson.
Un meccanismo chiave alla base del rischio di Covid-19 prolungata in quei pazienti potrebbe essere una “memoria immunologica disfunzionale” che compromette la protezione contro la reinfezione e la risposta vaccinale anti-Covid.

Bibliografia. Dulery, Besson C, et al. High incidence of prolonged Covid-19 among patients with lymphoma treated with B-cell depleting immunotheraphy: EHA Virtual meeting 2021, abstract #S215.