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Linfoma di Hodgkin e tassi di nascita: il ruolo di ABVD e BEACOPP

A cura di Alessio Malta By Giugno 10, 2022No Comments
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Uno studio presentato al congresso EHA 2022 dimostra che il trattamento con ABVD e BEACOPP è associato a una diminuzione dei tassi di nascita nei pazienti con linfoma di Hodgkin di sesso maschile ma non in quelli di sesso femminile.

Recentemente altri studi hanno mostrato tassi di nascitaridotti in alcuni sopravvissuti al linfoma di Hodgkin classico rispetto alla popolazione generale. L’ipotesi è che questa diminuzione sia causata dalla chemioterapia intensiva.

Lo studio di coorte ha riguardato 2937 soggetti tra i 18 e i 40 anni con diagnosi di linfoma di Hodgkin, i cui dati provenivano da registri di popolazione di Svezia, Danimarca e Norvegia. Nei registri erano disponibili le informazioni sul trattamento chemioterapico di prima linea. Il follow-up è iniziato 9 mesi dopo la diagnosi di ed è arrivato fino alla data del primo parto, la morte, la conclusione amministrativa o dopo 10 anni.

In sintesi, il 75% dei pazienti con linfoma di Hodgkin è stato trattato con ABVD e il 10,8% con 6-8 BEACOPP. Un ulteriore 14,2% ha ricevuto altri trattamenti o aveva informazioni mancanti ed è stato escluso. Il tasso di prima nascita per 1000 persone-anno per maschi e femmine era rispettivamente di 45,5 e 50,0 nel gruppo ABVD e di 23,8 e 43,5 nel gruppo 6-8 BEACOPP. L’HR aggiustato del primo parto per maschi e femmine era 0,54 (IC 95% 0,37-0,79) con 6-8 BEACOPP e 0,92 con ABVD (IC 95% 0,61-1,39).

Dai risultati emergeva l’associazione del trattamento con BEACOPP e ABVD con una diminuzione dei tassi di prima nascita nei pazienti con linfoma di Hodgkin di sesso maschile ma non femminile, con la conseguenza, secondo gli autori, della raccomandazione di una consulenza sull’infertilità nl caso di questo gruppo di pazienti.

Come è evidente, capire se i protocolli di trattamento attualmente utilizzati portano a una riduzione delle possibilità di parto post-trattamento è importante perché può influenzare le decisioni terapeutiche per i pazienti più giovani.