
Parere positivo del CHMP dell’Agenzia Europea per l’estensione dell’attuale indicazione dell’inibitore delle chinasi avapritinib ad includere anche il trattamento, in monoterapia, di pazienti adulti con mastocitosi sistemica aggressiva (ASM), mastocitosi sistemica con una neoplasia ematologica associata (SM-AHN) o leucemia mastocitaria (MCL), dopo almeno una linea di terapia sistemica.
La mastocitosi sistemica è una malattia rara causata dalla mutazione KIT D816V. La proliferazione incontrollata e l’attivazione dei mastociti comportano sintomi cronici, gravi e spesso imprevedibili per i pazienti con SM nelle sue diverse forme. La grande maggioranza delle persone affette ha una forma non avanzata (indolente o smoldering) di SM, con sintomi debilitanti che hanno un impatto fortemente profondo e negativo sulla qualità della vita.
Una minoranza di pazienti ha la SM avanzata, che comprende un gruppo di sottotipi di SM ad alto rischio, tra cui ASM, SM-AHN e MCL. Oltre ai sintomi di attivazione dei mastociti, la SM avanzata è associata a danno d’organo, dovuto all’infiltrazione dei mastociti, e ad una scarsa sopravvivenza. In Europa, ci sono circa 40.000 pazienti con SM, e la SM avanzata rappresenta circa il 5-10% di questa popolazione di pazienti.
Avapritinib è già approvato dalla Commissione Europea come monoterapia per il trattamento di pazienti adulti con tumori stromali gastrointestinali non resecabili o metastatici che presentano la mutazione del recettore alfa del fattore di crescita derivato dalle piastrine PDGFRA D842V. Il farmaco è approvato anche negli Stati Uniti per il trattamento di adulti con GIST non resecabile o metastatico che presentano una mutazione dell’esone 18 di PDGFRA, incluse le mutazioni PDGFRA D842V, e per il trattamento di adulti con SM avanzata, incluse SM aggressiva, SM-AHN e leucemia mastcellulare (MCL).
Il CHMP ha basato la propria opinione sui risultati dello studio di fase 1 EXPLORER e dello studio di fase 2 PATHFINDER in cui avapritinib ha mostrato un’efficacia clinica duratura nei pazienti con mastocitosi sistemica in fase avanzata, in tutti i sottotipi di malattia, ed è risultato generalmente ben tollerato. Questi due studi, che hanno arruolato circa 150 pazienti con un follow-up fino a quattro anni, rappresentando il più grande set di dati raccolto nella mastocitosi sistemica avanzata, sono stati recentemente pubblicati su Nature Medicine.
“I pazienti di tutta Europa sono in attesa di opzioni di trattamento innovative per la mastocitosi sistemica avanzata, che è associata a danni d’organo dovuti alla proliferazione dei mastociti e a scarsi outcome di sopravvivenza”, ha commentato Andreas Reiter del Centro di eccellenza per le neoplasie mieloproliferative della Facoltà di Medicina di Mannheim.
“Una terapia di precisione associata a un’azione potente e selettiva sulla mutazione KIT D816V offre la prospettiva di poter cambiare il decorso della malattia e di trasformare il trattamento dei pazienti stabilendo un nuovo standard di cura in Europa.”
Bibliografia:
DeAngelo DJ, Radia DH, George TI, et al. Safety and efficacy of avapritinib in advanced systemic mastocytosis: the phase 1 EXPLORER trial. Nat Med 2021; 27: 2183–2191.
Gotlib, J, Reiter A, Radia DH, et al. Efficacy and safety of avapritinib in advanced systemic mastocytosis: interim analysis of the phase 2 PATHFINDER trial. Nat Med 2021; 27: 2192–2199.