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Immunoterapia anti PD-1, nuova approvazione per il trattamento del PMBCL

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Si consolida il ruolo di pembrolizumab, anticorpo anti-PD-1 che agisce bloccando il legame tra PD-1 e il suo ligando, nel trattamento delle neoplasie ematologiche.

La FDA ha infatti approvato l’immunoterapico anche per il trattamento del linfoma primitivo del mediastino a grandi cellule B (PMBCL) ricaduto/refrattario, una neoplasia per la quale, ad oggi, sono ancora poche le opzioni terapeutiche a diposizione del clinico.
L’approvazione si basa sui dati provenienti dal KEYNOTE-170, studio multicentrico, in aperto, a braccio singolo che ha valutato efficacia e sicurezza di pembrolizumab in 53 pazienti con PMBCL recidivato o refrattario. I pazienti ricevevano pembrolizumab 200 mg ogni tre settimane fino a tossicità inaccettabile, documentata progressione di malattia o per un periodo sino a 24 mesi per i pazienti che non andavano incontro a progressione.
La valuazione dell’andamento clinico veniva effettuata ogni 12 settimane da una revisione centrale indipendente, in cieco, secondo i criteri rivisti 2007 dell’International Working Group.

Tra i 53 pazienti arruolati nel KEYNOTE-170, l’età media era di 33 anni, il 43% presentava un performance status ECOG pari a 0 e il 57% pari a 1.
Il numero mediano di linee di terapia precedentemente somministrate per il trattamento del PMBCL era di tre (intervallo da 2 a 8). Il 26% dei pazienti era stato sottoposto a trapianto autologo HSCT e il 32% aveva ricevuto un trattamento radioterapico.
Il tasso di risposte globali (ORR) era del 45% con l’11% di risposte complete e il 34% di risposte parziali. La mediana di durata della risposta, calcolata sui 24 pazienti responders, non veniva raggiunta. Per questi pazienti il tempo mediano alla prima risposta oggettiva era di 2,8 mesi.

Si evidenziava quindi come, nella popolazione di pazienti con linfoma PMBCL ricaduto/refrattario, compresi quelli fortemente pretrattati, pembrolizumab mostrasse una significativa attività antitumorale, fornendo una nuova, importante, chance terapeutica.

Precedentemente pembrolizumab aveva ricevuto l’approvazione per il  trattamento di pazienti con linfoma di Hodgkin refrattario o recidivato, dopo il trapianto autologo di cellule staminali (ASCT) e trattamento con brentuximab vedotin (BV), ineleggibili al trapianto o che avessero fallito la terapia con BV.

L’approvazione dell’ente regolatorio europeo era arrivata sulla base degli ottimi tassi di risposta alla terapia evinti dai dati di 210 pazienti inclusi nello studio KEYNOTE-087, che aveva dimostrato un tasso di risposta globale con pembrolizumab pari al 60% con un tasso di remissione completa del 22 per cento e un tasso di remissione parziale del 47 %. L’altro studio che ha portato il Chmp a rilasciare un parere favorevole è il KEYNOTE-013.

Nello studio KEYNOTE-087, 210 pazienti ricevevevano pembrolizumab al dosaggio di 200 mg ogni tre settimane per 24 mesi, fino a tossicità inaccettabile o progressione documentata della malattia. L’81% dei pazienti era risultato refrattario ad almeno una terapia precedente, tra questi il 35% era refrattario alla terapia di prima linea. Inoltre, il 61% dei pazienti aveva ricevuto un precedente ASCT, il 38% era ineleggibile al trapianto, il 17% non era mai stato trattato con BV e il 36% era stato sottoposto a una precedente terapia radiante. L’analisi di efficacia ha indicato un ORR del 69% (IC 95%: 62,3 – 75,2), con un CRR del 22% e un tasso di remissione parziale (PRR) del 47%. Il follow-up mediano era di 10,1 mesi. Tra i 145 pazienti che hanno risposto alla terapia, la durata mediana della risposta è risultata di 11,1 mesi (range: 0+ – 11,1), ed il 76% dei pazienti ha mostrato risposte almeno 6 mesi.

Nello studio KEYNOTE-013, 31 pazienti hanno ricevuto pembrolizumab al dosaggio di 10 mg/kg ogni due settimane per 24 mesi o fino a tossicità inaccettabile o progressione documentata della malattia. L’analisi di efficacia ha indicato un ORR del 58% (IC 95%: 39,1 – 75,5), con un CRR del 19% e un PRR del 39%. Il follow-up mediano è risultato di 28,7 mesi.

Bibliografia:

Zinzani PL, Thieblemont C, Vladimir Melnichenko V, eta l. Efficacy and safety of pembrolizumab in relapsed/refractory primary mediastinal large B-Cell Lymphoma (rrPMBCL): updated analysis of the Keynote-170 phase 2 trial. Blood 2017; 130:283.

Chen R, Zinzani PL, Fanale MA, et al. Phase II study of the efficacy and safety of pembrolizumab for relapsed/refractory classic Hodgkin Lymphoma. J Clin Onc 2017;35(19):2125-2132.

Zinzani PL, Ribrag V, Moscowitz  CH, et al. Phase 1b study of pembrolizumab in patients with relapsed/refractory primary mediastinal large B-Cell lymphoma: results from the ongoing Keynote-013 trial. Blood 2016; 128(22):619.

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    "Based on data from 10 observational studies, our systematic review shows a high risk of recurrent thrombotic events in patients with MPN with a history of VTE, even with long-term oral anticoagulant treatment". twitter.com/BloodAdv…

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    #ash2020 | Novità nel trattamento del linfoma diffuso a grandi cellule B recidivato o refrattario in pazienti non candidabili al trapianto. bit.ly/37Jzcyf

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    #ash2020 | l setting di pazienti con mieloma multimo refrattario a #lenalidomide è in continua espansione e rappresenta certamente un unmet need che le nuove combinazioni terapeutiche possono contribuire a soddisfare. Il punto di Paola Tacchetti. bit.ly/3aH1v23

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