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Leucemia linfoblastica acuta, FDA estende l’indicazione di blinatumomab

By Aprile 16, 2018Novembre 4th, 2021No Comments
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La Food and Drug Administration (FDA) ha esteso le indicazioni terapeutiche di blinatumomab per il trattamento di pazienti, adulti e bambini, affetti da leucemia linfoblastica acuta da precursori delle cellule B (ALL) in remissione ma con malattia minima residua (MRD).

Nei pazienti che hanno raggiunto la remissione dopo il trattamento iniziale, la presenza di MRD, accresce, infatti, il rischio di recidiva.

Blinatumomab è un anticorpo monoclonale bispecifico che si lega contemporaneamente alle cellule T del sistema immunitario e alle cellule B maligne grazie al sistema BiTE creando un ponte tra il CD3, recettore espresso sulla superficie delle cellule T, e il CD19, recettore presente sulla superficie delle cellule B.
In questo modo stimola il sistema immunitario a riconoscere le cellule maligne e combatterle. La FDA ha approvato per la prima volta la molecola nel dicembre 2014 per il trattamento della leucemia linfoblastica acuta (LLA) da precursori delle cellule B recidivante o refrattaria negativa per il cromosoma Philadelphia.
L’approvazione completa per questa indicazione è stata concessa a luglio 2017, quando è stata estesa anche ai pazienti con leucemia acuta linfoblastica positiva per il cromosoma Philadelphia.

A supporto dell’efficacia di blinatumomab per questa nuova indicazione è stato portato uno studio a braccio singolo che ha incluso 86 pazienti in prima o seconda remissione completa in cui la presenza di MRD era di almeno 1 su 1.000 cellule del midollo osseo.
L’efficacia era individuata nel raggiungimento, dopo un ciclo di trattamento con blinatumomab, di livelli di MRD non rilevabili in un’analisi in grado di rilevare almeno una cellula cancerosa in 10.000, oltre al tempo di remissione che della sopravvivenza. Complessivamente, la MRD non rilevabile è stata raggiunta da 70 pazienti. Oltre la metà dei pazienti è rimasta in vita e in remissione per almeno 22,3 mesi.

Gli effetti collaterali di blinatumomab restano quelli osservati nelle altre indicazioni terapeutiche del farmaco. Gli effertti indesiderati comuni comprendono infezioni, febbre, mal di testa, reazioni correlate all’infusione, neutropenia, anemia, neutropenia febbrile e trombocitopenia.
Questa nuova indicazione per blinatumomab è stata approvata nell’ambito del percorso di approvazione accelerato, in base al quale l’FDA può approvare farmaci per gravi condizioni in cui vi è una necessità medica insoddisfatta. Per verificare che il raggiungimento di livelli di MRD non rilevabili con blinatumomab migliorino la sopravvivenza o la sopravvivenza libera da malattia in pazienti con ALL sono necessari ulteriori studi controllati randomizzati.

Bibliografia. Gökbuget N, Dombret H, Bonifacio M, et al. Blinatumomab for minimal residual disease in adults with B-precursor acute lymphoblastic leukemia. Blood 2018 Jan 22. [Epub ahead of print]