Skip to main content

Linfoma cutaneo a cellule T, nuova opzione in seconda linea

By Novembre 16, 2019No Comments
News

L’AIFA ha autorizzato la rimborsabilità di brentuximab vedotin per il trattamento dei pazienti adulti con linfoma cutaneo a cellule T CD30-positivo (CTCL), precedentemente trattati con almeno una terapia sistemica. Brentuximab vedotin è un anticorpo coniugato a farmaco (ADC) diretto in modo specifico verso l’antigene CD-30 che può essere presente sulla membrana cellulare delle cellule tumorali dei pazienti con CTCL.

“Il CTCL è un tipo peculiare di linfoma non Hodgkin che origina nella pelle e la interessa prevalentemente”, spiega Nicola Pimpinelli, Ordinario di Dermatologia all’Università di Firenze, in occasione della Riunione Nazionale della Federazione Italiana Linfomi. “In genere si presenta con chiazze o placche rosse e squamose, che possono simulare malattie infiammatorie croniche come l’eczema o la psoriasi e che possono avere un impatto significativo sulla qualità della vita dei pazienti. L’evoluzione tumorale della malattia è una evenienza possibile, molto impegnativa per il paziente e per il medico. Per il CTCL, specialmente in stadio avanzato, sono disponibili poche opzioni terapeutiche, con efficacia limitata e che non rispondono del tutto ai bisogni dei pazienti. In questo scenario, l’autorizzazione alla rimborsabilità rappresenta un’importante chance per i pazienti che vivono con CTCL“.

L’autorizzazione alla rimborsabilità si basa sui dati positivi dello studio clinico randomizzato, in aperto, di fase III ALCANZA.

Il trial è uno studio multicentrico internazionale, randomizzato e in aperto, al quale hanno preso parte 131 pazienti adulti con i due sottotipi più comuni di linfoma cutaneo a cellule T esprimenti l’antigene CD30, già trattati in precedenza; di questi, 128 hanno costituito la popolazione intent-to-treat (ITT), mentre tre sono stati esclusi perché il loro livello di espressione di CD30 era troppo basso.

I partecipanti sono stati randomizzati 1:1 al trattamento con brentuximab vedotin 1,8 mg/kg per via endovenosa una volta ogni 3 settimane e per un massimo di 48 settimane (16 cicli) o a una terapia scelta dal medico fra metotressato da 5 a 50 mg una volta alla settimana oppure bexarotene 300 mg/m2 per via orale una volta al giorno per un massimo di 16 cicli di 3 settimane. I trattamenti sono stati somministrati fino a progressione di malattia o a comparsa di una tossicità intollerabile.

L’endpoint primario era la percentuale di risposta obiettiva della durata di almeno 4 mesi (ORR4, che è una misura di efficacia clinicamente significativa in cui si combinano in un singolo endpoint la percentuale di risposta e la durata della risposta) nella popolazione ITT. Gli endpoint secondari comprendevano, invece, la percentuale di risposta completa, la sopravvivenza libera da progressione (PFS) e la riduzione dell’impatto dei sintomi durante il trattamento (misurato con l’indice Skindex-29 QoL, uno strumento consolidato e validato per misurare la qualità di vita nelle malattie dermatologiche).

Brentuximab vedotin ha mostrato di migliorare in modo significativo sia la percentuale di risposta complessiva (ORR) sia la sopravvivenza libera da progressione (PFS) mediana rispetto alla terapia scelta dallo sperimentatore. A un follow-up mediano di 22,9 mesi, brentuximab vedotin ha indotto una risposta obiettiva della durata di almeno 4 mesi nel 56,3% dei pazienti contro il 12,5% nei pazienti trattati con la terapia standard scelta del medico, con una differenza fra i due gruppi del 43,8% (IC al 95%; 29,1-58,4; P < 0,0001).

Oltre a migliorare l’ORR4, brentuximab vedotin ha prolungato in modo significativo la PFS mediana, che nel gruppo trattato con il farmaco è stata di 17,2 mesi contro 3,5 mesi nel gruppo trattato con la terapia scelta del medico (HR 0,181; IC al 95% 0,101 -0,324; P < 0,0001).

Anche i dati di safety sono risultati coerenti con il profilo già noto sulla base degli studi già fatti sul farmaco.

Bibliografia:

AIFA Press 15 novembre 2019

H.M. Prince, et al. Brentuximab vedotin or physician’s choice in CD30-positive cutaneous T-cell lymphoma (ALCANZA): an international, open-label, randomised, phase 3, multicentre trial. Lancet 2017;390(10094):555-566.