
Il trattamento di prima linea con bendamustina più rituximab (B-R) seguita da trapianto autologo di staminali (ASCT) e mantenimento con rituximab sembra essere un’opzione di trattamento efficace per i pazienti più giovani con linfoma mantellare.
È quanto emerge da un’analisi retrospettiva pubblicata sulle pagine di Blood Advances.
Per questo studio i ricercatori hanno valutato le evidenze di real-world per determinare se l’associazione bendamustina più rituximab fosse in grado di ottenere outcome clinici simili a quelli ottenuti con R-CHOP/R-DHAP (rituximab, ciclofosfamide, doxorubicina, vincristina, prednisone, desametasone, citarabina, cisplatino) in una popolazione di pazienti che aveva avuto la possibilità di accedere al trapianto ASCT e al mantenimento con rituximab.
Venivano analizzati i dati concernenti 329 pazienti; 97 pazienti avevano ricevuto B-R e 232 R-CHOP/R-DHAP.
L’età mediana era di 58 anni nel gruppo B-R e di 56 anni nel gruppo R-CHOP/R-DHAP. La maggior parte dei pazienti (90% e 82%, rispettivamente) presentava la malattia di Ann Arbor in stadio IV e una minoranza (14% e 31%, rispettivamente) aveva sintomi B.
A seguito della terapia d’induzione il tasso di risposta globale era stato del 90% nel gruppo B-R e del 94% nel gruppo R-CHOP/R-DHAP. Il tasso di risposta completa era, invece, del 54% in entrambi i gruppi.
La maggior parte dei pazienti, il 77% nel gruppo B-R e il 78% nel gruppo R-CHOP/R-DHAP, procedeva a trapianto ASCT. Il 2% dei pazienti nel gruppo R-CHOP/R-DHAP riceveva terapia di mantenimento con rituximab, rispetto al 78% dei pazienti nel gruppo B-R.
La progression-free survival risultava simile nei due gruppi (HR: 0.79; P = .4) e non si evidenziavano differenze statisticamente significative trai due gruppi anche con riferimento agli altri endpoint.
“Sulla base di questi risultati, spiegano i ricercatori. il trattamento d’induzione bendamustina più rituximab (B-R) seguita da trapianto autologo di staminali (ASCT) e mantenimento con rituximab può essere considerata un’efficace strategia di prima linea per i pazienti più giovani e idonei al trapianto”.
Bibliografia. Villa D, Hoster E, Hermine O, et al. Bendamustine or high-dose cytarabine-based induction with rituximab in transplant-eligible mantle cell lymphoma. Blood Adv 2022;6(18):5285-5294.