Linfomi follicolari e di derivazione di T-linfocitaria. Quali novità?
Il concetto di terapia “chemio-free” nell’ambito dei linfomi follicolari ricaduti/refrattari ha trovato un suo reale spazio con la combinazione dell’immunomodulante lenalidomide e dell’anticorpo monoclinale anti-CD20 rituximab, che ha ricevuto recentemente l’indicazione ufficiale da parte della FDA ed è prossima l’indicazione anche da parte dell’EMA.
I risultati dello studio registrato e il successivo aggiornamento hanno mostrato ottime risposte cliniche con la contemporanea netta riduzione della tossicità ematologia ed extraematologica tipica della chemioterapia.
Nell’ambito dei linfomi di derivazione di T-linfocitaria, invece, un anticorpo anti-CCR4 – il mogamulizumab – ha mostrato interessanti risultati nei pazienti ricaduti/refrattari con linfoma primitivo cutaneo quali la sindrome di Sezary e la micosi fungoide. In questo ambito che storicamente è un “unmet medical need” questo anticorpo ha aperto ed aprirà nuovi scenari terapeutici.
a cura di Giulia Volpe