
Presentati, nel corso dell’edizione “virtuale” di ASCO 2020 i dati ad interim dello studio Optic che ha valutato efficacia e sicurezza di ponatinib nel trattamento dei pazienti affetti da leucemia mieloide cronica (LMC-CP) in fase cronica o che sono risultati resistenti o refrattari a precedenti linee di terapia.
Gli outcome emersi evidenziano come schemi posologici basati sulla risposta al farmaco possano ottimizzare il rapporto rischio-beneficio in questi pazienti.
Ponatinib è un inibitore orale delle tirosin-chinasi attivo sulle forme mutate e non mutate di BCR-ABL, inclusa la mutazione T315I. Lo studio in corso, randomizzato e in aperto, aveva l’obiettivo di valutare in modo prospettico regimi posologici di ponatinib basandosi sulle risposte rispetto a una gamma di tre dosaggi iniziali (45 mg, 30 mg, 15 mg).
Ad un follow-up mediano di circa 21 mesi, i dati dell’analisi ad interim dello studio evidenziano che il profilo rischio-beneficio ottimale per ponatinib in pazienti con LMC-CP è costituito da una dose iniziale giornaliera di 45 mg, seguita da una successiva riduzione a 15 mg, quando sia presente un’espressione del gene BCR-ABL1 ≤1%.
L’analisi ad interim dello studio mostra il vantaggio offerto dal ponatinib in tutti e tre i dosaggi iniziali in una popolazione di certo resistente visto che la maggior parte dei pazienti (>60%) aveva registrato una risposta inferiore a quella ematologica completa (CHR) a seguito della precedente linea di terapia.
Nella coorte con dose iniziale di 45 mg/die (38,7%) sono stati raggiunti gli indici massimi di risposta BCR-ABL1IS ≤1% dopo 12 mesi, che sono stati mantenuti anche in seguito alla riduzione della dose a 15 mg/die.
In seguito alla riduzione della posologia prevista dal protocollo per le risposte nelle coorti con dosaggi più elevati, il 75% dei pazienti nella coorte da 45 mg e l’88% dei pazienti nella coorte da 30 mg sono stati in grado di mantenere una risposta BCR-ABL1IS ≤1% fino a due anni.
Per quanto concerne il profilo di tollerabilità Tra tutti i pazienti (N=282), gli eventi avversi più comuni successivi al trattamento sono stati : trombocitopenia (39,4%), neutropenia (25,2%), ipertensione (24,1%), anemia (17,4%), cefalea (17,0%), aumento della lipasi (16,0%), artralgia (14,2%), stipsi (12,4%), riduzione della conta piastrinica (10,6%) e aumento di ALT (10,3%).
È stata osservata una correlazione dose-dipendente nei tassi di eventi occlusivi arteriosi (AOE).
Dopo che tutti i pazienti avranno completato almeno 12 mesi di follow-up sarà condotta un’analisi primaria completa.
Bibliografia. Cortes JE, et al. Interim analysis of OPTIC: a dose-ranging study of three ponatinib starting doses. ASCO 2020: abstract #7502.