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Mieloma multiplo, arriva l’anticorpo coniugato a farmaco

By Gennaio 27, 2020No Comments
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La FDA ha concesso la revisione prioritaria alla domanda di licenza biologica (BLA) richiesta per belantamab mafodotin come trattamento per pazienti con mieloma multiplo recidivante/refrattario che hanno ricevuto in precedenza una terapia con un farmaco immunomodulante (IMiD), un inibitore del proteasoma e un anticorpo anti-CD38.

Belantamab mafodotin è un anticorpo coniugato a farmaco (ADC) sviluppato per il trattamento dei pazienti affetti da mieloma multiplo. Si tratta di un anticorpo IgG1 umanizzato anti-BCMA coniugato a monometil auristatina-F (agente di disgregazione dei microtubuli) tramite maleimidocaproile, un linker stabile e resistente alle proteasi.

L’antigene di maturazione delle cellule B (BCMA) è un recettore di superficie espresso maggiormente sulle cellule di mieloma, ma è praticamente assente su cellule B, rendendolo un bersaglio terapeutico ideale.

Belantamab mafodotin si lega al BCMA e uccide le cellule del mieloma multiplo attraverso un meccanismo multimodale, incluso il rilascio di MMAF alle cellule che esprimono BCMA, inducendo così apoptosi; inoltre, stimola il potenziamento della citotossicità cellulare anticorpo-dipendente e della fagocitosi cellulare anticorpo-dipendente inducendo morte cellulare immunogenica.

Il BLA si basa sui risultati dello studio registrativo DREAMM-2, pubblicato lo scorso dicembre su The Lancet Oncology, che ha dimostrato che belantamab mafodotin ha derterminato un tasso di risposta globale (ORR) del 31% (97,5% CI, 20,8-42,6) in pazienti con mieloma multiplo recidivante/refrattario che hanno ricevuto il trattamento alla dose raccomandata di 2,5 mg/kg.

Nei pazienti che hanno ricevuto belantamab mafodotin a 3,4 mg/kg, l’ORR era del 34% (97,5% di IC; 23,9-46,0); entrambi gli ORR sono stati valutati da un comitato di revisione indipendente (IRC).

La designazione di revisione prioritaria segue la decisione della FDA del novembre 2017 di concedere a belantamab mafodotin una designazione di terapia innovativa.

Si sta cercando di ottenere l’approvazione per la belantamab mafodotin come trattamento di quarta linea per il mieloma multiplo recidivato o refrattario, ma si sta testando il farmaco anche in linee di trattamento più precoci, sia come singolo agente che in combinazione con altri farmaci, sia sperimentali che approvati, come il pembrolizumab.

“Partire dalla quarta linea significa poter trattare circa 10mila pazienti all’anno, a livello globale”, hanno commentato gli esperti al momento della pubblicazione dello studio su The Lancet Oncology. Se andremo in prima linea, il farmaco potrà essere utilizzato fino a 65mila pazienti all’anno”.

Il trattamento viene somministrato in infusioni di 30 minuti ogni tre settimane, rispetto ai bispecifici, che hanno un periodo di infusione molto più lungo. Ha anche un vantaggio sui trattamenti CAR-T, che possono richiedere molto tempo per la loro messa a punto e quindi sono difficili da mettere a disposizione di un gran numero di pazienti.

Bibliografia;
US Food and Drug Administration (FDA) grants priority review of belantamab mafodotin for patients with relapsed or refractory multiple myeloma [news release]: London, UK. Published January 21, 2020. https://prn.to/2RPCfMf. Accessed January 21, 2020.
Lonial S, Lee HC, Badros A, et al. Belantamab mafodotin for relapsed or refractory multiple myeloma (DREAMM-2): a two-arm, randomised, open-label, phase 2 study [published online December 16, 2019]. Lancet Oncol. https://doi.org/10.1016/S1470-2045(19)30788-0.