
Dati incoraggianti per i pazienti affetti da mieloma multiplo recidivato e/o refrattario e contestuale insufficienza renale giungono da un recente studio presentato dalle pagine del Journal of Clinical Oncology.
Lo studio in aperto, condotto in 18 centri di 8 Paesi europei tra il febbraio 2014 e il luglio 2016, ha evidenziato come, in questa popolazione di pazienti, il trattamento con pomalidomide in combinazione con desametasone a basso dosaggio sia associato un tasso di risposta globale (ORR) sino al 39%.
Gli autori, guidati da Meletios Dimopoulos, dell’Università di Atene, hanno arruolato 81 pazienti con mieloma multiplo e insufficienza renale già sottoposti ad almeno un ciclo terapeutico contenente lenalidomide suddividendoli in tre coorti sulla base della funzionalità renale: coorte A, formata da 33 pazienti con insufficienza renale moderata (eGFR da 30 a <45 ml/min/1,73 m2); coorte B, formata da 34 pazienti con insufficienza renale grave (eGFR <30 ml/min/1,73 m2); coorte C, formata da 14 pazienti con insufficienza renale grave che richiedeva trattamento dialitico.
Tutti i partecipanti sono stati trattati con pomalidomide 4 mg/die nei giorni da 1 a 21 in cicli di 28 giorni; inoltre, quelli di età non superiore a 75 anni sono stati trattati con desametasone 40 mg, mentre quelli di età superiore a 75 anni con desametasone 20 mg nei giorni 1, 8, 15 e 22.
Pomalidomide è un immunomodulatore orale con un meccanismo d’azione multimodale basato su tre effetti principali: azione diretta contro le cellule del mieloma, inibizione dello stroma, immunomodulazione.
L’età media della popolazione complessiva era di 72 anni (range: 52-86). La maggior parte dei pazienti aveva 65 anni o più ed era di sesso maschile. Il tempo mediano trascorso dalla diagnosi di mieloma multiplo all’arruolamento era pari a 3,8 anni. La maggior parte dei partecipanti presentava un’insufficienza renale cronica.
L’ORR è risultata del 39,4% con una durata mediana della risposta (DoR) di 14,7 mesi nella coorte A, del 32,4% e una DoR mediana di 4,6 mesi nella coorte B, e del 14,3% e una DoR mediana non raggiunta nella coorte C. I pazienti che hanno ottenuto un beneficio clinico sono stati rispettivamente il 51,5%, il 41,2% e il 21,4%.
Gli eventi avversi ematologici più comuni di grado 3/4 sviluppatisi durante il trattamento in tutte e tre le coorti sono stati neutropenia (53,1%), anemia (35,8%) e trombocitopenia (27,2%).
Alla luce di queste evidenze Dimopoulos e i colleghi concludono che la combinazione di pomalidomide con desametasone a basso dosaggio è efficace nei pazienti con mieloma multiplo recidivato/refrattario e insufficienza renale moderata o severa, compresi quelli in stadio più avanzato e richiedenti l’emodialisi, con un profilo di sicurezza accettabile.
Bibliografia. Dimopoulos M, Weisel K, van de Donk NWCJ, et al. Pomalidomide plus low-dose dexamethasone in patients with relapsed/refractory multiple myeloma and renal impairment: results from ap hase II trial. J Clin Oncol. 2018 Feb 2 [Epub ahead of print].